Il Punto di Torgio Giosatti

Alla fine dell’anno solare 2008, ad un terzo del campionato, analizziamo insieme a Torgio Giosatti la situazione delle 16 compagini della Serie A Green…

II parte: Flipper, Lupiae, Pace, Gardidd.

Già pubblicati: Star11, Amici, Blakblok, Delinquere.

 

FLIPPER: cenerentola con tanti prepensionati…
                                  

Forse ancor più del Blakblok, il Bounty Flipper rappresenta la vera e inaspettata sorpresa del campionato. La squadra allestita da De Santis e Pascali sta stupendo tutti con una serie di risultati di prestigio che stanno consentendo ai serranesi di incamerare tanto fieno in cascina per centrare il prima possibile l’obbiettivo della salvezza. In tutto ciò si sta rivelando fondamentale il ruolo di timoniere dello storico patron della franchigia, Fabrizio Mangia detto “Flipper”, il quale, svincolato dai compiti di mercato che in passato gli avevano provocato qualche imbarazzo, sta dando il meglio di sé come allenatore, azzeccando mosse su mosse. Tra le tante, ricordiamo la fascia di capitano assegnata senza sbavature ai vari Marcolini, Galloppa, Kuzmanovic e Maccarone, ma anche il rilancio di Pippo Inzaghi e Legrottaglie. Una difesa di ferro e un pizzico di fortuna hanno fatto il resto, ed ora i verdimilitari si trovano secondi in classifica, seppur a parimerito con il gruppone. Nonostante la partenza choc con tre sconfitte consecutive, Mangia ha saputo dare la sferzata che serviva e il Flipper ha collezionato sei vittorie negli ultimi otto turni di campionato, capitolando solo con la capolista Star11 e con lo Sturm, che lo ha anche eliminato beffardamente dalla Champions Green. Come Amici e Terlizzi, anche Flipper non ha finito nemmeno una gara in pareggio e Mangia aspetta di recuperare pedine che potrebbero divenire fondamentali come Felipe e Iaquinta. Certo, il reparto geriatrico è affollato: oltre a Inzaghi, infatti, Montella, Figo, Loria, Ardito, Barone e Bombardini provano a scendere in campo tra un torneo di stoppa e un brodino caldo. Tanta esperienza, certo, ma anche molti rischi infortuni e conseguentemente di inferiorità numerica. Per De Santis e Pascali, insomma, c’è ancora del lavoro da fare: febbraio si avvicina e a Serrano il sogno sembra appena cominciato.

 

LUPIAE: recupero ok ma con Adri punto e a capo
                    

Dopo l’inizio a dir poco balbettante non era così scontato ritrovare il Lupiae a tre lunghezze dal primo posto. Seppur in condominio con altre quattro squadre, i verdeazzurri del vecchio trombone Luca Brindisino non vogliono smentire la loro fama di squadra di alta classifica e si sono gettati a capofitto nella rimonta, che nelle ultime cinque giornate ha fruttato 12 punti. A rovinare la media una sconfitta bruciante, quella per 4-2 in casa con un Akragas decimato, in una giornata dove tutte le grandi hanno perso e che poteva risultare fondamentale per la scalata al vertice.

Sta di fatto, però, che dopo molti giri sull’ascensore, alla fine del 2008 il Lupiae si trova lì dove aveva iniziato e mister Brindisino può gioire per le molte scommesse vinte. Da Frick a Natali, da Padalino a Mannini, da Castillo a Vieri, sono questi tutti calciatori partiti a inizio stagione come panchinari inamovibili ed ora protagonisti nelle proprie squadre e fautori della rimonta salentina. Senza dimenticare ovviamente il contributo dato da Manninger, o le grandi giocate di Simplicio, per non parlare dei soliti Mutu e De Rossi. Insomma, la rosa si sta dimostrando all’altezza della situazione, ma troppo spesso è mancata quella cattiveria necessaria per fare il salto di qualità. Ne è prova lampante la clamorosa eliminazione dalla Champions avvenuta con tre pareggi in tre gare.

Salto di qualità per il quale il cocciuto Brindisino ha investito ancora una volta su Adriano, che non lo ha ripagato se non con un paio di assist. Troppo poco, per uno che da solo era in grado di far saltare qualsiasi difesa. Troppo poco, per una squadra che ambisce allo scudetto. Se tutto andrà come scrivono i giornali, il Lupiae si ritroverà a gennaio senza Mannini (squalificato per un cavillo antidoping) e Adriano, ridimensionando così le ambizioni dei leccesi.

 

PACE: Patruno a testa bassa coi due numeri 10
                                          

Alzi la mano chi non ha dato del matto a Stefano Patruno dopo qualche operazione di mercato un po’ avventata. Gli scialacqui per Silvestre e Sardo, lo scambio Benussi-Mirante, la cessione di Montolivo e la mega-operazione col Curtale hanno stravolto la fisionomia di una squadra che Marco Spagnolo a settembre aveva costruito senza troppa razionalità. In realtà, fatta eccezione per Montolivo (per il quale comunque è arrivato un altro nazionale, Perrotta), tutti gli affari conclusi da Patruno si sono rivelati col tempo delle ottime mosse e la classifica lo testimonia. In particolare aveva destato perplessità l’operazione conclusa con Dario Brindisino, che non è propriamente noto per essere un “buon samaritano”, ma alla fine i nuovi arrivati Cossu, Menez e Bernacci hanno convinto sul campo confermando la bontà delle scelte di StefanoMario, che ha invece lasciato partire gli enigmatici Matuzalem, Diana, Bonazzoli e Bogdani.
Gennaio, inoltre, sarà un mese di recuperi importanti per i rossoblu pugliesi, che ritroveranno a pieno regime Sua Maestà Gianluigi Buffon, insieme ad altre pedine ai box da tempo come Angelo, Dessena e Rozhenal. Il primo mese dell’anno, poi, dovrebbe concludersi con il rientro in campo di Francesco Totti, che insieme a Del Piero forma la coppia di numeri 10 che sta facendo sognare Andria.
Se tutto l’ambiente sarà in grado di mantenere i piedi per terra, l’Atletico Pace potrà senz’altro togliersi delle soddisfazioni una volta ottenuta la matematica salvezza. E’ altrettanto chiaro, però, che le sorti degli andriesi dipendono tutte dal “mood” di StefanoMario Patruno, in grado di puntare su scommesse come Lichtsteiner, Stankevicius o Obinna, ma anche capace di distrazioni fatali come quelle che tra la quarta e l’ottava giornata hanno portato ben 4 ko, derivanti dalla mancata consegna della formazione o, peggio ancora, da una panchina composta da meno di sette elementi.

 

GARDIDD: nonsoloCassano ma qualcuno porta jella..


                                                

Chi si aspettava una squadra Cassano-dipendente, si è dovuto ricredere. Anche per Gardidd, così come per molte squadre analizzate finora, le previsioni della vigilia non si sono rivelate esatte. FantAntonio, da buon capitano e bandiera della baresità, sta portando il suo contributo comunque indispensabile ai galletti, ma al suo fianco Altamura, Tedone e il fido magazziniere calabro Antonio, hanno allestito un organico di tutto rispetto e in grado, almeno sulla carta, di puntare al titolo. Handanovic è sicuramente uno dei migliori portieri del campionato; Brienza, Montolivo e D’Agostino insieme vanno quasi sempre oltre i 20 punti; Denis, Mascara e Sanchez stanno dimostrando di essere tutt’altro che comprimari, buttando dentro gol importanti e creando problemi di abbondanza. Tutto lascerebbe pensare a una squadra di vertice, eppure non è così. Vediamo di capire perché.

Sicuramente la difesa è il reparto più scadente di tutta la rosa biancorossa. La scelta di puntare su Bologna e Chievo per costruire la spina dorsale del reparto arretrato è stata a dir poco suicida e tra i restanti forse si salva il solo Costa, pur sempre della Reggina. Non c’è nessun difensore di una grande squadra, in grado insomma, di garantire una sufficienza sicura davanti ad Handanovic. Mancherebbe, inoltre, un quarto centrocampista in grado di affiancare i tre big, visto che i vari Meghni, Bogliacino, Luciano e Semioli hanno tutti, per un motivo o per l’altro, la freccia verso il basso. Infine, last but not least, una massiccia dose di sfortuna, contro la quale i tre manager dovranno sicuramente inventarsi qualcosa. Scorrendo il calendario biancorosso inevitabilmente le mani vanno tra i capelli: dallo 0-1 con Sturm al 3-4 con Star11, passando per l’1-2 con Terlizzi e il recente 2-2 casalingo con Delinquere, tutto lascia pensare che ci sia qualcuno o qualcosa che porti jella ai baresi. Le due anime della società, quella più ruspante di Altamura e quella più diplomatica di Tedone, dovranno trovare un rimedio affinché questo 2009 possa essere meno rognoso…che si accingano entrambi a bollire Antonio nel pentolone proprio l’ultimo dell’anno?

 

continua…

Torgio Giosatti